I ritratti di Louis
Storie di collaboratori con la moto nel cuore.
Hai #BIKERATHEART? Anche noi di Louis! E qui abbiamo trovato il lavoro dei nostri sogni: possiamo combinare la nostra passione senza compromessi con il nostro lavoro quotidiano per te. A volte anche più del normale ;-)
"La passione fatta lavoro."
“Amore a prima vista: FANTASTICO, anche io voglio lavorare qui! ”
Il lavoro dei sogni
Ho trasformato la mia passione in una professione e ottenuto il lavoro dei miei sogni!
La mia passione per le due ruote motorizzate è iniziata quando avevo 15 anni; la patente per il motorino mi ha aperto la strada verso l'indipendenza: potevo andare dal paese in città da solo e farlo mi divertiva un sacco! Dal motorino alla prima 125, passando per il mio amatissimo scooter. Fino a quando non ho ottenuto la mia "vera" patente per moto, i miei amici mi hanno sempre trasportata come passeggera, il che comunque era meglio di niente ;-)
A quel tempo, la gente comprava ancora i vestiti che il rivenditore locale di moto aveva "in paese". Ho conosciuto Louis la prima volta dopo essermi trasferita in una grande città ed è stato amore a prima vista. Ricordo la prima volta che entrai in una sua filiale per effettuare i miei acquisti. Quando uscii pensai subito: FANTASTICO, anche io voglio lavorare qui! Nel 2009 ho potuto trasformare il mio hobby in un lavoro e ora, dopo 10 anni alla direzione di una filiale, posso trasmettere tutta la mia esperienza e la mia passione per questo hobby e lavoro ai miei colleghi. Aiutare altre persone e insegnare loro qualcosa era già divertente come direttrice di una filiale; pertanto, sapevo che il lavoro di “preparatrice dell'Accademia Louis” sarebbe stata la mia vocazione!
Nel mio tempo libero, ovviamente, tutto ruota attorno al tema moto. Attualmente sto guidando una MT 09, la mia moto da strada e da avventura. Ho scambiato la mia moto chopper (Suzuki Intruder 1400 VS) con una GSX R 750, con cui ora faccio i miei giri in pista!
Immagine: ©Patricia
«Il bello è che mi posso comunque dedicare alle moto ogni giorno.»
«Una passione che letteralmente mi ripaga.»
Mi chiamo Björn e da 20 anni lavoro da Louis nel reparto pubblicitario.
Ho "la moto nel cuore" perché ne guido una fin da quando avevo 18 anni.
Oltre alla moto, nel mio cuore trovano posto naturalmente anche mia moglie, i miei due figli e un cane. Pertanto, il tempo trascorso in sella è per me qualcosa di speciale ed estremamente prezioso. Il bello è che mi posso comunque dedicare alle moto ogni giorno, ecco perché non si può chiamarlo proprio "lavoro", piuttosto lo si può definire come una passione che letteralmente mi ripaga. E ogni anno il mio momento clou personale in moto è un tour solo con amici di lunga data in una bellissima regione da visitare in moto in Europa. Finora sono stato in Scozia, nella maggior parte delle zone alpine, nei Pirenei, in Norvegia, in Danimarca e ancora da qualche altra parte. Sono molto felice di avere l'appoggio della mia famiglia.
Il mio curriculum motociclistico: ho iniziato con una EN 500 da 34 CV (detta cosi' non suona benissimo, ma allora mi sono divertito un sacco), poi ho avuto una XJR1300 (moto fantastica) che però mi ha detto addio dopo due incidenti, seguita quindi da una Harley Wide Glide, una moto che proprio non potevo lasciarmi scappare perché era un sogno che avevo fin da piccolo. Tuttavia, il guidarla si è rivelato completamente diverso da come me lo ero immaginato e quindi l'ho venduta. Dopodiché, per alcuni anni ho compensato il tutto in termini di dinamica di guida con una Triumph Speed Triple e attualmente faccio parte del gruppo di piloti che guida la BMW GS1200. Non lo avrei mai detto, ma sui tragitti che sono solito percorrere è una moto con cui mi diverto moltissimo.
Immagine: ©Björn
"Era inevitabile che prima o poi sarei finito da Louis a Kiel"
Appassionati di moto / motori
Tutto ha avuto inizio con il mio primo motorino (un Puch Maxi S), che usavo per andare al lavoro di notte sotto la neve e la pioggia. È stato lui a farmi venire questa passione per le due ruote. Più tardi ho preso di nascosto la patente per moto e, dopo aver superato l'esame, ho letteralmente urlato di gioia. Stranamente, mia madre non ne fu cosi' entusiasta.
Da allora, la passione per le due ruote non mi ha mai abbandonato. Che si tratti di affrontare una semplice strada di campagna, un terreno fangoso, una pista ricca di curve, viaggi avventurosi e selvaggi o di effettuare modifiche/conversioni di qualsiasi tipo, non importa. Qualsiasi cosa riguardi le moto mi interessa e mi piace provare di tutto. Esperienze di guida enduro in Portogallo o Romania, raduni con gli amici, tour in inverno verso la Norvegia o svariate partecipazioni alle Fischereihafen-Rennen al porto di Brema: io c'ero. Il fatto di aver trascorso quasi tutte le mie vacanze in moto è venuto da sé. E posso dire di essere già stato in grado di realizzare uno dei miei sogni di una vita: nel 2015 sono stato in Australia per diversi mesi con la mia BMW F 800 GS. Inoltre, non ho potuto fare a meno di apportare costantemente modifiche alla mia attrezzatura, all'abbigliamento e, naturalmente, anche alle mie moto. Non sono un meccanico esperto, ma negli anni ho imparato molto da autodidatta. Anche l'Accademia Louis mi ha aiutato in tal senso. E cosi' sono passato da una moto all'altra. Il mio "inventario" attualmente comprende: Honda Hawk NT 650 GT (un amore di vecchia data, dal 1991), KTM 1290 Super Duke R Spezial Edition (il mio nuovo amore), Suzuki DRZ 400 S (per viaggiare), Suzuki DRZ 400 E (per i terreni di campagna e i campi), Zündapp ZD 10 (ereditata).
Era inevitabile che prima o poi sarei finito da Louis a Kiel e avrei trasformato il mio hobby in un lavoro. E questo è accaduto nel 1998. Ragazzi, come vola il tempo! Il lavoro è stato e continua a essere interessante ed emozionante. Sul mercato vengono immesse costantemente nuove innovazioni. Il fitto catalogo è stato sostituito dalla versione Internet più aggiornata e veloce. I moderni sistemi di comunicazione per piloti e un'elettronica rapida sulla/nella moto sono quasi sempre di serie. E probabilmente presto sarà possibile controllare l'intera moto tramite lo smartphone. La BMW a guida autonoma è già realtà. E per me, come collaboratore, questo significa essere sempre aggiornato. Ma sono soprattutto i clienti a far si' che questo lavoro non risulti mai monotono o noioso. E le svariate personalità che si incontrano ogni giorno, ancora e ancora. Il classico motociclista in gilet di jeans si vede sempre più raramente in natura. Vengono a trovarci invece clienti di ogni tipo: dagli scooteristi agli appassionati di racer o di dotazioni complete firmate Goldwing, nonché dai principianti ai veterani più esperti. E il fatto che tra loro ci siano anche numerose donne pilota è storia vecchia ormai. Diverso tempo fa, sembrava che i giovani trovassero poco interessante il motociclismo, ma ora la tendenza si è invertita e nel nostro negozio vedo entrare sempre più giovani con il casco. E con le nuove e-bike, le cose si faranno ancora più eccitanti e variegate in futuro.
Immagine: ©Hinrich ©Kirsten Täuber ©Helen Lloyd
«Cosa poteva esserci di più ovvio che entrare a far parte di quella bella truppa che lavorava nel mio negozio preferito?»
Non ha più voluto lasciarmi andare via
A 16 anni sono finalmente riuscito a sfuggire agli scuolabus sovraffollati del paese, scoprendo anche la libertà dal servizio taxi gentilmente offerto dalla mamma grazie alla mia Yamaha DT50. La mia carriera da motociclistica mi ha poi portato a conoscere da vicino altri modelli: Virago 535, VX800, CBR600, XVZ13T (la "Yamaha Goldwing" con motore V-Max!), F650 e infine 990 Adventure. Senza dimenticare il piccolo scooter che uso per muovermi nel traffico cittadino. In qualche modo ho avuto sempre una due ruote motorizzata a portata di mano, non ho mai avuto bisogno di un'auto.
In città, mentre studiavo, la strada che percorrevo non era lontana dal negozietto di una catena che oggi non esiste più. Poi, un amico mi ha chiesto se volevo andare con lui all'inaugurazione di un negozio che avrebbe aperto proprio a quell'angolo. Diceva che anche "Louis" sarebbe stata una catena di quel tipo, quindi volevamo vedere che cosa aveva da offrire. Il punto vendita più grande (oggi uno dei più piccoli dell'azienda), l'allegro personale mai a corto di risposte e la vasta selezione di prodotti ci mandarono letteralmente fuori di testa. Ci fu subito chiaro quale sarebbe stato da quel momento in avanti il nostro primo punto di riferimento in materia di moto.
Non molto più tardi ho dovuto trovare un lavoro regolare per sbarcare il lunario durante le vacanze tra un semestre e l'altro. Era il 1997 e cosa poteva esserci di più ovvio che entrare a far parte di quella bella truppa che lavorava nel mio negozio preferito? Quei tempi erano spensierati e il mercoledì della mia settimana di prova il capo mi chiese se avessi già dato un'occhiata al piano per la settimana successiva. Chiesi se anche io ci fossi dentro e lui mi rispose «Certo, se lo desideri!». Gerarchie piatte e decisioni rapide!
Da allora sono passati più di vent'anni e Louis non ha più voluto lasciarmi andare via. Inoltre ho potuto vivere appieno anche la mia passione per i viaggi, ho dato una mano in innumerevoli filiali e ho imparato quanto diversamente a livello regionale e tuttavia similmente noi motociclisti pensiamo e agiamo. Nel frattempo, continuo a presenziare anche alla maggior parte delle nuove aperture e, grazie alla mia mania di armeggiare, riesco a vincere le nuove sfide che emergono di continuo in questo ambito. Perché a differenza dei discount che seguono schemi monotoni e di routine, ogni negozio Louis è un mondo a sé!
La moto continua a giocare sempre un ruolo importante, anche nel tempo libero. E da quando a bordo c'è anche mia moglie, ho acquisito molta dimestichezza con i bagagli e il loro trasporto. Ci piace spesso mettere in atto la nostra versione di escursione in moto e a piedi "Bike & Hike": con l'enduro finché vegetazione e percorso lo consentono e poi, da lì, partiamo con l'escursione a piedi.
Immagine: ©Peter
«Per me andare in moto è sinonimo di libertà. Sei cosi' concentrato che tutti gli altri pensieri perdono di valore.»
La passione unisce
Ciao, mi chiamo Sabine.
Per me andare in moto è sinonimo di libertà. Quando guidi sulle strade di campagna, immerso nella natura, con il vento che ti accarezza il viso, nessuna lamiera a circondarti e nessuna cintura di sicurezza, sei solo tu e la tua moto e sembra quasi di volare. Sei cosi' concentrato che tutti gli altri pensieri perdono di valore.
#MOTORRADIMHERZEN (la moto nel cuore) è per me il motto di tutta una vita, poiché anche mia madre e mio padre andavano in moto. A 14 anni ho preso la patente di guida del motorino e con il mio Peugeot Speedfight 2 modificato ho reso le strade un po' meno sicure.
Superata la fase da teenager incosciente, ho avuto altri interessi per molto tempo fino a quando, all'età di 24 anni, non mi è capitato per caso di andare all'Intermot di Colonia grazie a un amico. In quell'occasione, una Suzuki GSX-R mi rubò letteralmente il cuore; mi ci sono seduta sopra e mi sono chiesta per quale motivo non avessi preso la patente di guida per moto. Il giorno successivo sono andata alla scuola guida e ho presentato la domanda. Per cominciare, la mia prima moto è stata una Suzuki SV 650. Ero cosi' entusiasta di questo nuovo hobby da non riuscire a trovare più il tempo per le altre cose. In quel periodo ero insoddisfatta del mio lavoro e ne stavo cercando uno nuovo. Come sarebbe stata la mia vita se fossi riuscita a fare della mia passione per le moto una professione? Fu cosi' che iniziai a lavorare come commessa da Louis e oggi sono una direttrice di filiale orgogliosa della sua carriera.
La SV 650 mi ha ben presto svelato i suoi limiti ed è stata sostituita dalla moto dei miei sogni, una GSX-R 750 K9. Per 5 anni e 65.000 chilometri siamo state praticamente inseparabili. Le vacanze, gli allenamenti in pista, i fine settimana da 1.000 km... erano un must assoluto. Grazie a Louis e alla moto, ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici. La passione unisce. Nel frattempo ho adottato uno stile più rilassato in viaggio e oggi possiedo una Vespa Pk50s che amo usare anche per andare al lavoro.
E se qualche volta non ho tempo per il mio hobby, al lavoro incontro tante persone con "la moto nel cuore" che posso aiutare con consigli e dritte.
Immagine: ©Sabine
«L'ebbrezza della velocità a 30 km/h e la possibilità di esplorare l'orizzonte.»
I viaggi in moto mi accompagneranno per tanto, tanto tempo ancora.
Chi pensa che mi sia appassionato alle moto in tenerissima età rimarrà deluso. Quando ero un ragazzo, la moto era un tema piuttosto controverso. Film come "Easy Rider" (all'epoca appena uscito nei cinema), "Rocker" o altre produzioni "fuori legge" hanno dato origine all'immagine del rocker in sella alla sua moto: ragazzi dal fascino misterioso con i capelli lunghi.
Tutto è iniziato a 12 anni, ma in un primo momento la mia passione si limitava alla lettura dell'ultimo numero di "MOTORRAD": un amico comperava regolarmente questa rivista e tutti ci incontravamo da lui per divorarla.
I primi tentativi di guida sono stati a bordo di un motorino. Omologazione, patente di guida (all'epoca non serviva), esperienza di guida, casco. Avevamo sentito parlare di tutto questo, ma nessuno li amava!
Era già bellissimo così. L'ebbrezza della velocità a 30 km/h e la possibilità di esplorare l'orizzonte (senza muovere un muscolo). Non si parlava di mobilità come la conosciamo oggi. Mezzi di trasporto pubblici urbani che passavano di rado, i genitori che non regalavano auto al compleanno e i voli aerei… beh, era un po' come andare sulla luna.
E poi è arrivato il giorno: il "rocker della porta accanto" sale a bordo della nuova Z900. Ho chiesto insistentemente e alla fine sono riuscito ad avere il permesso di fare un giro sul sedile del passeggero. Un'accelerazione senza pari, e che sound! Un'esperienza indimenticabile. Ok, l'età ancora non lo consentiva, ma all'epoca la Zündapp KS 50 WC era già un cult e nella mia visione distorta sembrava davvero la moto giusta. Gite in nuove zone, fino al Baltico. All'improvviso potevo andare ovunque ed ero il re dei centri giovanili. Eravamo semidei, tutti volevano salire a bordo e fare un giro con noi. In particolare le ragazze lo amavano.
Poi però è arrivata la lezione. I soldi scarseggiavano e l'auto era più importante. Dopo il militare, però, la passione è esplosa di nuovo e ho iniziato a lavorare da Louis. Quello che vedevo come una soluzione transitoria ha avuto delle conseguenze importanti. Dopo poco è arrivata la prima vera moto: una Yamaha XS 400. Un sogno, fin quando non mi sono reso conto che il divertimento finiva a 140 km/h. In quel modello, anche l'albero a camme più grintoso provocava una spinta piuttosto limitata. Era arrivata l'ora di qualcosa di più grande. E la scelta è ricaduta su una Honda CB 1100 Super Boldor rossa con sella bianca. Non potevo chiedere di più, era un sogno. Ripensandoci oggi, il telaio era un disastro e a partire dai 160 iniziavano le oscillazioni. Sono poi seguite altre moto come la Yamaha XJ 900 o la FJ 1200. Per molto tempo ho potuto approfittare dei veicoli aziendali. Però avere una moto di proprietà è tutta un'altra cosa. Ho guidato poi una Suzuki GSX 1400 e una Yamaha XJR 1300. Tra queste una Harley, poi una Triumph Tiger Explorer e una BMW R nineT, in uso ancora oggi. I piccoli giri sul Baltico di una volta si sono trasformati in gite regolari. Una volta all'anno mi aspettano le Alpi italiane con tanti amici provenienti da ogni parte della Germania. Una settimana goduta appieno in sella ai nostri bolidi. La Route 66, la Garden Route e l'evento annuale a Mojácar (Spagna) subito dopo Natale e all'ultimo dell'anno. 10 giorni di moto, anche su pista: non c'è modo migliore per iniziare l'anno. Appuntamenti imperdibili che ancora oggi hanno il loro fascino. Oggi faccio il pendolare tra Amburgo e Rosenheim, qui c'è una strada da sogno proprio a due passi da casa che percorro appena posso. I viaggi in moto mi accompagneranno per tanto, tanto tempo ancora.
Immagine: ©Nico
"Il V2 della KTM Superduke 990 è stato "amore al primo giro di prova"
Insta: @garagenbierchen
Attendo con ansia i prossimi progetti e tour.
La mia prima indipendenza motorizzata su due ruote è iniziata con una Vespa ET2 all'età di 16 anni. Non volevo assolutamente un “motorino di plastica". A 17 anni ho fatto il mio primo grande tour con 300 km al giorno; all'epoca sulla mia Rieju MRT50 Cross: mi sembrava di fare il giro del mondo a 50 km/h.
Nel 2011 mi sono trasferito ad Amburgo e con il mio primo stipendio mi sono iscritto direttamente alla scuola guida per conseguire la patente di guida. Ho comprato la mia prima moto nel 2012. Una Kawasaki ZR7-S, una decisione non emotiva: era la moto su cui avevo imparato.
Ho iniziato con le prime trasformazioni e ho acquisito esperienza come meccanico: Manubri diversi, Stahlflex, coda regolata, fanale posteriore diverso, indicatori di direzione...
Ho scoperto il mondo dei raduni di motociclisti, dei festival e dei campeggi in moto. Nel 2013 si è svolto il primo grande tour con mio padre e mio fratello. Ha attraversato il Palatinato, i Vosgi, la Foresta Nera e il Lago di Costanza.
2015 Ho acquistato una Kawasaki KLR650 del 1987 per il Baltic Sea Circle. Mi è durata 7 anni prima di essere da me completamenta revisionata. Ho imparato molto con l'aiuto di YouTube e dei forum, tra cui l'apertura del motore e la sostituzione del tenditore della catena di distribuzione.
2016 il primo incidente con la mia ZR7-S - danno totale. Mentre ero ancora in ospedale, era già chiaro: volevo continuare a guidare la mia moto e mi sono messo subito alla ricerca di una nuova moto. Fu la volta della KTM Superduke 990 del 2007. Il V2 è stato un "amore al primo giro", che differenza rispetto al precedente 4 cilindri in serie. Oltre al look, ho modificato la Beast principalmente per renderla più guidabile e per adattarla alla mia altezza (1,95 m): Telaio, sistema di bloccaggio, tabelle di iniezione, sistema di scarico e così via.
2017: BSC (Baltic Sea Circle) con la KLR, circa 10.000 km attraverso 8 paesi in 16 giorni - senza alcun difetto degno di nota. Mi sono detto: "Forte, quello che ho avvitato può sopportare un carico del genere".
Da maggio 2018 lavoro da Louis (Product Owner Webshop) e ho unito la mia passione al mio lavoro. Vedo costantemente il negozio online e i nostri prodotti davanti a me, il che mi incoraggia ad acquistare nuove attrezzature.
2019: La Superduke è stata usata per la prima volta per un tour più lungo di 14 giorni attraverso la Germania, e verso la fine dell'anno ho fatto la mia prima esperienza con una Suzuki DR250 durante i tour guidati in fuoristrada in Guatemala.
Il mio “Corona Project" è stato ispirato dal Guatemala - una Suzuki DR350. Per 12 anni questo veicolo non era immatricolato, è stato utilizzato solo come fuoristrada e non era idoneo alla circolazione stradale. È stato completamente restaurato da me.
Nel 2020 ho portato la KLR in Ucraina per un tour di 4 settimane. A causa della pandemia, poco prima abbiamo dovuto deviare in direzione della Croazia. Sono stato anche in Slovenia, in Italia e sulle Alpi.
I momenti salienti del 2021 sono stati il KTM Freeride Offroad Training dell'ADAC e 3 settimane con la KLR attraverso Olanda, Benelux, DE/CH e le Alpi fino all'Italia.
Nel 2024 l'Africa (Ruanda, Uganda, Kenya, Tanzania) è stata percorsa con una Haojin Hawk II presa in prestito per 4 settimane e circa 4500 km pieni di nuove impressioni, incontri interessanti con persone e animali e più di una riparazione improvvisata "alla maniera africana".
Il motociclismo rimarrà probabilmente la mia grande passione. Sono impaziente di vedere i prossimi progetti e tour.
Immagini: ©Florian
"Ho avuto modo di conoscere e apprezzare molti nuovi amici e culture"
Insta: sedlak734
Serie di competizioni corse:
AMA Arenacross
Australische Nationals
Junioren Weltmeisterschaft
Europameisterschaft
ADAC MX Masters Serie
Ugandan Nationals
Chinese Nationals
Tutto è iniziato all'età di 5 anni su una Yamaha PW50 e da allora nessuno è più riuscito a staccarmi dalla moto. Ora faccio motocross da oltre 27 anni. Grazie allo sport ho avuto l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare molti nuovi amici e culture.
Ho corso professionalmente per diversi anni in 25 paesi e in 5 continenti diversi. Ho anche potuto allenare molti piloti in qualità di formatore e accompagnarli nel loro percorso.
2009-2010 Quando gareggiavo nel campionato AMA Arenacross sulla costa orientale dell'America, ne ho approfittato per girare la costa orientale in camper.
2013-2014 Ho gareggiato alle Nazionali australiane e ho vissuto vicino a Melbourne.
Il periodo 2016-2018, durante il quale facevo il pendolare come formatore di motocross in Africa orientale, è stato un'esperienza speciale per me. Vedere come la passione per il motociclismo si sia diffusa e sviluppata in quel luogo nel corso degli anni mi colpisce e mi riempie di gioia ancora oggi.
Oggi potete trovarmi due volte alla settimana sulle piste di motocross nei dintorni di Amburgo.
Il fatto che ora possa continuare a vivere la mia passione come acquirente tecnico nel settore del motocross & offroad presso Louis, in pista e nel mio lavoro, mi rende particolarmente felice. Per me il motocross non è solo un hobby, è uno stile di vita. L'odore del carburante da corsa al mattino, il senso di libertà quando salto, le serate in officina con mio padre o con gli amici, faranno sempre parte della mia vita.
Immagini: ©Kai ©KRS